Diciamo che i titoli nobiliari ereditari ricevono la loro consacrazione con Carlo Magno, che per assicurarsi uomini fedeli concesse la trasmissibilità del feudo.
Si delineò così quattro gradi di nobiltà e cioè:
Principes: comprendenti ai vassalli maggiori e cioè Duchi, Marchesi, Conti, Vescovi, Abati.
Capitanei: poi divenuti generalmente anch’essi Conti.
Valvassori e cioè i vassalli minori in particolare i vassalli dei capitanei e cioè i Vice comites o Visconti e, nell’Italia del sud i baroni.
I Valvassini: e cioè i vassalli dei valvassori o valvassori minori ad esempio il Castellano ed il Banderese feudale così chiamato perché poteva portare bandiera alla guerra leggermente superiore allo scudiero.
Tutti i nobili avevano un origine militare infatti venivano chiamati “milites”
Questi nobili erano considerati al di sopra degli altri proprio per la capacità di guidare il popolo e la loro attitudine al comando accanto a questi aristocratici c’erano gli oratores cioè quelli che pregavano e quelli che lavoravano laboratores che provvedevano al sostentamento della società.
Comunque a partire dal XV secolo in Italia, la graduatoria dei titoli appare appare definita.
1) Duca
2) Marchese
3) Conte
4) Signore o Dominus.
5) Barone
6) Cavaliere.
Il discorso di base che la divisione era come quella egiziana i guerrieri che combattono, in questo caso i nobiles, i sacerdoti nell’antico Egitto, qui nel medioevo abbiamo abbiamo i religiosi o clero ( nel termine più tecnico), poi il popolo che lavorava per mantenere queste due classi dirigenti.